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Domenico Battaglia- Medicina consapevole View larger

Domenico Battaglia- Medicina consapevole

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Domenico Battaglia
Medicina Consapevole
Con un poco di zucchero la pillola andrà giù?

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Premessa - Introduzione - Capitolo 1 Il rapporto medico-paziente ovvero “C’eravamo tanto amati…” - Capitolo 2  Il mondo delle prestazioni sanitarie ovvero “Il 3x2 della sanità” - Capitolo 3 - Nuovi malati o nuove malattie?  Ovvero “Siamo Uomini o Caporali?” -  Capitolo 4 La chemioterapia ovvero “Molta chimica, molta terapia?” - Capitolo 5 La Mente e le Emozioni controllano il corpo ed esse si trovano in ogni più recondito luogo - Capitolo 6 Alimentazione consapevole ovvero “Qui è tutto un magna magna” - Capitolo 7 Andiamo a fare la spesa, ovvero “Mini guida per la sopravvivenza nella giungla degli scaffali” - Capitolo 8 Alimenti Geneticamente Modificati (OGM) ovvero “Salagabula Magicabula bibbidi bobbidi bu” - Capitolo 9 Nutrizione basata sull’evidenza scientifica ovvero “Sfatiamo i miti dell’abitudine e della falsa informazione” - Capitolo 10 I Super cibi ovvero “Le erbette dell’Incredibile Hulk”, con le ricette di Cristina Barbieri - Conclusioni - Ringraziamenti - Bibliografia
 
Introduzione
Questo libro nasce dalla volontà di tessere un filo invisibile tra alcuni aspetti della medicina e della salute, solo apparentemente lontani tra loro.
In molte occasioni della mia vita ho avuto la sensazione di procedere come attraverso una stanza buia con tanti punti luce, sparsi qua e là in maniera apparentemente disordinata. Finora ho esplorato solo alcuni aspetti dell’esistenza nei suoi svariati modi di esprimersi, riuscendo ogni tanto ad accendere qualche nuovo punto luminoso, pur rimanendo consapevole del fatto che un numero consistente di queste fonti di luce siano ancora tutte da scoprire e da ridestare.
In questo libro ho cercato di tessere alcuni fili di collegamento fra i vari puntini luminosi, sperando di riprodurre dei disegni coerenti ed intellegibili ad un pubblico il più vario possibile, senza peraltro pretendere di avere esplorato in maniera esaustiva i singoli argomenti trattati. Il vero ed ambizioso obiettivo di questo libro è quello di divulgare, cioè far arrivare le notizie contenute a quante più persone possibili e nel modo più semplice e chiaro possibile.
L’idea della medicina oggi è quasi sempre avvicinata al concetto di malattia, ma a me piacerebbe che fosse invece sempre più frequentemente accostata al concetto di salute inteso come benessere, come perseguimento di uno stato che non è solo assenza di malattia ma pienezza e consapevolezza dello scorrere della vita in noi.
Per fare questo servono delle informazioni, delle conoscenze, degli strumenti che ci consentano di operare delle scelte il più consapevoli possibili, anche in riferimento al “momento storico” di ciascuno di noi e al nostro bisogno di esperienza.
Il percorso di questo libro oscilla dal macrocosmo al microcosmo, conscio del fatto che il nostro corpo non può essere visto e vissuto semplicisticamente come una scatola-contenitore di organi ed apparati, che svolgono ognuno funzioni specifiche ed avulse tra loro, bensì come un universo di universi che concorrono in modo corale allo svolgimento della vita, e dunque del benessere, nel modo che più si avvicina alla perfezione possibile sul nostro Pianeta.
Ma come assumere informazioni e nuove conoscenze? Spesso occorre leggere e studiare, ma a volte basta semplicemente sviluppare una modalità di osservazione critica degli eventi che si dipanano davanti ai nostri occhi così da cercare soluzioni pragmatiche, fattive, per invertire la rotta, per modificare in meglio i comportamenti o le modalità alterate che vediamo svolgersi davanti a noi.
Vi starete già chiedendo come raggiungere questi obiettivi ed ecco che un primo esempio potrebbe essere quello di ponderare la maniera con cui medici e pazienti oggi gestiscono i rapporti umani oltre che la malattia; un’altro punto di osservazione potrebbe essere analizzare il perché del continuo aumento di prestazioni sanitarie, che non accenna a fermarsi. E inoltre, si potrebbero osservare gli effetti con i quali l’energia di un pensiero o di un emozione influenzano i meccanismi dell’organismo, in positivo come in negativo.
Come tutto ciò può avere risvolti significativi sul nostro benessere? E quale può essere il ruolo del cibo, elemento alla base del nostro stato di salute? Riguardo al cibo è doveroso ricordare che il nostro corpo si comporta un po’ come un’antenna, recependo energie di varia frequenza e vibrazione dall’esterno e trasducendole in azioni pratiche al suo interno. Le piante, per esempio, accumulano energie dalla terra e dal sole e le sintetizzano in un frutto, un ortaggio etc. L’Uomo cibandosi dei frutti della terra così ottenuti, introietta nel suo organismo queste energie sotto forma di enzimi, zuccheri e proteine, che saranno assorbite ed utilizzate per avviare o mantenere processi utili al suo sostentamento e, in ultima analisi, ad un corretto fluire e progredire della vita.
Ecco, questi e tanti altri esempi saranno alla base di un percorso che speriamo possa condurre i lettori ad una maggior consapevolezza, quantomeno riguardo agli argomenti trattati, consci del fatto di essere individui unici ma non scollegati, inseriti in un sistema poliedrico, interconnesso ed assolutamente integrato, sia in se stessi che con gli altri simili, oltre che con tutti gli altri esseri viventi attraverso i quali, con varie e diverse modalità, la vita fluisce, si rigenera e crea.
La versione originale in greco
« Ὄμνυμι Ἀπόλλωνα ἰητρὸν, καὶ Ἀσκληπιὸν, καὶ Ὑγείαν, καὶ Πανάκειαν, καὶ θεοὺς πάντας τε καὶ πάσας, ἵστορας ποιεύμενος, ἐπιτελέα ποιήσειν κατὰ δύναμιν καὶ κρίσιν ἐμὴν ὅρκον τόνδε καὶ ξυγγραφὴν τήνδε.
Ἡγήσασθαι μὲν τὸν διδάξαντά με τὴν τέχνην ταύτην ἴσα γενέτῃσιν ἐμοῖσι, καὶ βίου κοινώσασθαι, καὶ χρεῶν χρηίζοντι μετάδοσιν ποιήσασθαι, καὶ γένος τὸ ἐξ ωὐτέου ἀδελφοῖς ἴσον ἐπικρινέειν ἄῤῥεσι, καὶ διδάξειν τὴν τέχνην ταύτην, ἢν χρηίζωσι μανθάνειν, ἄνευ μισθοῦ καὶ ξυγγραφῆς, παραγγελίης τε καὶ ἀκροήσιος καὶ τῆς λοιπῆς ἁπάσης μαθήσιος μετάδοσιν ποιήσασθαι υἱοῖσί τε ἐμοῖσι, καὶ τοῖσι τοῦ ἐμὲ διδάξαντος, καὶ μαθηταῖσι συγγεγραμμένοισί τε καὶ ὡρκισμένοις νόμῳ ἰητρικῷ, ἄλλῳ δὲ οὐδενί.
Διαιτήμασί τε χρήσομαι ἐπ’ ὠφελείῃ καμνόντων κατὰ δύναμιν καὶ κρίσιν ἐμὴν, ἐπὶ δηλήσει δὲ καὶ ἀδικίῃ εἴρξειν.
Οὐ δώσω δὲ οὐδὲ φάρμακον οὐδενὶ αἰτηθεὶς θανάσιμον, οὐδὲ ὑφηγήσομαι ξυμβουλίην τοιήνδε. Ὁμοίως δὲ οὐδὲ γυναικὶ πεσσὸν φθόριον δώσω.
Ἁγνῶς δὲ καὶ ὁσίως διατηρήσω βίον τὸν ἐμὸν καὶ τέχνην τὴν ἐμήν.
Οὐ τεμέω δὲ οὐδὲ μὴν λιθιῶντας, ἐκχωρήσω δὲ ἐργάτῃσιν ἀνδράσι πρήξιος τῆσδε.
Ἐς οἰκίας δὲ ὁκόσας ἂν ἐσίω, ἐσελεύσομαι ἐπ’ ὠφελείῃ καμνόντων, ἐκτὸς ἐὼν πάσης ἀδικίης ἑκουσίης καὶ φθορίης, τῆς τε ἄλλης καὶ ἀφροδισίων ἔργων ἐπί τε γυναικείων σωμάτων καὶ ἀνδρῴων, ἐλευθέρων τε καὶ δούλων.
Ἃ δ’ ἂν ἐν θεραπείῃ ἢ ἴδω, ἢ ἀκούσω, ἢ καὶ ἄνευ θεραπηίης κατὰ βίον ἀνθρώπων, ἃ μὴ χρή ποτε ἐκλαλέεσθαι ἔξω, σιγήσομαι, ἄῤῥητα ἡγεύμενος εἶναι τὰ τοιαῦτα.
Ὅρκον μὲν οὖν μοι τόνδε ἐπιτελέα ποιέοντι, καὶ μὴ ξυγχέοντι, εἴη ἐπαύρασθαι καὶ βίου καὶ τέχνης δοξαζομένῳ παρὰ πᾶσιν ἀνθρώποις ἐς τὸν αἰεὶ χρόνον. παραβαίνοντι δὲ καὶ ἐπιορκοῦντι, τἀναντία τοέων. »
La versione italiana
« Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per tutti gli dei e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto:
di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest’arte, se essi desiderano apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.
Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno e offesa.
Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.
Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte.
Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.
In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l’altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.
Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell’esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.
E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell’arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro. »
 
Il giuramento Moderno
Il giuramento, nella forma qui sotto riportata, è stato deliberato dal comitato centrale della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri il 23 marzo 2007.
« Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:
di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;
di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
di promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l’arte medica;
di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali;
di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
di prestare assistenza d’urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’autorità competente;
di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione. »